Il tasto HST
Il tasto a singola leva HST Begali è un progetto fantastico, sebbene abbia apparentemente un aspetto spartano è dotato di una meccanica di grande precisione, la pressione sulla singola leva è regolata da una molla di carico registrabile che agisce su un ingegnoso meccanismo a camme il quale assicura la coerenza su un'ampia gamma di forze e una posizione centrale della leva ben definita. La distanza tra i contatti e la tensione sulla leva può essere regolata mediante viti dorate a passo fine. Purtroppo sul mio tasto ho riscontrato un difetto di falsi contatti, ne ho verificato la causa nella scarsa pulizia e lubrificazione eseguita durante la fase di lavorazione e assemblaggio in fabbrica. Per risolvere ho dovuto svitare le quattro viti di ancoraggio alla base di ghisa (isolate elettricamente mediante coppie di rondelle di plastica) dei due ponti di acciaio brunito, dove sono inseriti i contatti fissi, in particolare ho dovuto pulire accuratamente, con olio per armi, mediante una piccola spazzola metallica, la filettatura delle viti e con un piccolo scovolino metallico le relative madreviti (situate nei rispettivi ponti) che ho trovato piuttosto rugginosi.
Se non si ripete questa pulizia regolarmente, col tempo tendono sempre ad ossidarsi e ad aumentare di nuovo la resistenza elettrica che è quella che poi causa i falsi contatti. Un altro difetto è stata la verifica del non allineamento assiale dei contatti mobili rispetto quelli fissi, in pratica i contatti fissi risultavano leggermente più bassi. Il problema è stato risolto con una rondella di plastica aggiuntiva da 1 mm di spessore interposta tra i ponti dei contatti fissi e la base di ghisa, in corrispondenza dei fori delle viti di fissaggio, alzando i contatti fissi di 1 mm. Sono rimasto sorpreso di questa imprecisione considerando l'enfasi data alla lavorazione di alta precisione mediante CNC. Risolti questi due inconvenienti ho potuto rendermi conto di quanto sia divertente usare l'HST Begali e superare i propri limiti. Questo tasto può diventare anche un sideswiper agendo sull'interruttore, in questa modalità l'HST va collegato alla presa Key del tasto verticale del RTX, ovviamente nella modalità Single Lever va collegato nella presa dove si inserisce il jack del paddle iambic.
Questo tasto è di una robustezza estrema, tanto che può essere utilizzato anche da chi ha una mano molto pesante, comportandosi sempre bene e adattandosi a chiunque, dimostrandosi un tasto per tutti. É una via di mezzo tra il verticale e il paddle iambic, nel senso che come il verticale si sperimenta una maggiore sensazione tattile ed istintiva di controllo del codice morse, ma allo stesso tempo permette di sfruttare la precisione dell'automatismo dei keyer elettronici a cui viene collegato. A differenza del paddle iambic i movimenti nella manipolazione dell'HST risultano maggiori perché non si può applicare lo squeeze, ma è proprio questa caratteristica ad essere apprezzata, l'assenza dello squeeze permette una maggiore corrispondenza dei movimenti della mano al ritmo del codice morse, un po' come succede col tasto verticale, dove il movimento della mano si sincronizza invece perfettamente.
Tuttavia l'HST unito al keyer elettronico permette le velocità di trasmissione da campionato.
Il tasto a singola leva risulta dilettevole e dà un approccio al codice morse meno anonimo rispetto al paddle iambic, ma può indolenzire la mano con più facilità.
Nella mia stazione non me lo farò mai mancare e sto meditando di prendere la nuova versione "Mark III" che ha l'asse della pala più corto e ha inserito un magnete sul meccanismo a camme. Si dice che sia nettamente migliore della prima versione, spero di poterlo provare. Se è migliore della prima versione che reputo meccanicamente superlativa, non nascondo che mi aspetterei molto dal Mark III.
Qualora deciderò di acquistarlo, questa volta chiederò esplicitamente a Piero una maggiore attenzione sia nella pulizia e lubrificazione all'atto dell'assemblaggio che nel controllo assiale dell' allineamento dei contatti.